domenica 1 febbraio 2015

L'intoccabile Casta del calcio italiano

Stipendi da nababbi non legati ai risultati. Il panchinaro più "povero" guadagna 1000 euro al giorno. Un linguaggio da casta, il "calcese", l'intercalare tipico è: "E' normale che....". Il vizio di parlare di se stessi in terza persona. Gli incarichi ridicoli, come il "tattico" e quelli strani come "l'addetto all'arbitro". Stadi "infiocchettati" per le tv, ma rimasti indietro decenni, vuoti ma nessuna volontà di incentivare il pubblico. Il buco nero e gli intrecci dei procuratori. Nei due campionati a sorteggio arbitrale libero vinsero Sampdoria e Verona. Le partite "morbide" e l'abnorme numero di pareggi tra le "piccole" squadre per rimanere aggrappati all' Eldorado della serie A. Le oscure parentele dei giocatori stranieri per avere in tempi record passaporti italiani. Le età sospette di brasiliani e africani. Squadre giovanili zeppe di figli d'arte e raccomandati. Gli allenatori? Sempre le stesse facce. L'ultima moda? I presidenti "teste di legno"

I pupari - (immaginario) olio su tela di Anonimo